supporto psicologico per singoli, coppie, famiglie e gruppi
Supporto psicologico individuale, di coppia, di gruppo

Che cos'è la psicoeducazione?

Claudia Provenzano

Educare per curare

 La psicoeducazione è una metodologia che consiste nel rendere consapevole la persona portatrice di un disturbo psichico della natura del proprio malessere e dei mezzi per poterlo fronteggiare. La psicoeducazione è cioè già di per sé stessa terapia.

 

La terapia psicoeducativa corre parallela al processo psicoterapeutico e consiste nel fornire informazioni sul funzionamento della psiche nei suoi vari aspetti (pensieri, sensazioni, emozioni, immaginazione, bisogni, pulsioni, comportamenti) e le strategie per contenerle o potenziarle. Lo scopo è quello di far acquisire le competenze adeguate a riconoscere e gestire le proprie emozioni, a riconoscere e controllare i pensieri dominanti, intrusivi e “tossici”, a modificare i comportamenti e i modi di comunicare, in modo da renderli più equilibrati ed efficaci.

In tal modo la psicoeducazione, fornendo al cliente gli strumenti necessari per riconoscere e intervenire sul proprio malessere, lo spinge alla partecipazione attiva nel proprio processo di guarigione, incoraggiandolo a gestire autonomamente la cura e ad inserirla nella quotidianità della propria vita, oltre lo studio dello psicologo, in modo da evitare il rischio che si instauri un legame di dipendenza fra paziente e curante.

 

La terapia psicoeducativa per il paziente si basa dunque su tre principali punti:

1. corresponsabilità della cura

2. autoconsapevolezza

3. governo di sé

 

La terapia psicoeducativa consiste in interventi educativi specifici per rendere il paziente competente: la competenza riguarda la comprensione di sé stessi, delle  strategie psicologiche che si mettono in atto per fronteggiare le difficoltà della vita, di quelle funzionali e di quelle disfunzionali, che generano malessere, come modificarle, sviluppando così capacità di auto-cura, di adattamento, di sorveglianza e di integrazione della terapia dentro il proprio stile di vita.


La terapia psicoeducativa offre anche un supporto emotivo in quanto riduce il senso di isolamento, di patologico, di dipendenza dall’aiuto esterno, di definito per sempre e di stigmatizzato (“il depresso”, “l’ansioso”, “il paranoico”, “l’ossessivo”, “il bipolare”…) associato a queste condizioni. La sua efficacia, il significativo contributo che porta al benessere psicologico e alla qualità della vita, è stata verificata in vari contesti clinici.

 

All’origine della terapia psicoeducativa possiamo individuare:

a)   il principio secondo il quale ogni individuo è capace di autoconsapevolezza, di autonomia e di compiere scelte decisionali ed è perciò portatore di responsabilità

b)   il concetto di salute inteso come un bene di natura complessa in cui l’individuo non è semplice soggetto passivo ma attivo nel compiere scelte terapeutiche e nell’apprenderne gli strumenti in modo da rendersi gradualmente autonomo nel proprio processo di cura.

 

L’educazione psicoterapeutica non si rivolge, quindi, a soggetti affetti da patologie che compromettono la percezione di sé e della realtà.

 

Recentemente, nelle professioni mediche, si sta passando da una situazione in cui il paziente riceve e accetta senza discutere il trattamento che gli è prescritto, allo stadio del consenso informato e dell’educazione terapeutica, come strumenti di alleanza terapeutica.  Il paziente apprende la giusta consapevolezza per poter da una parte scegliere, accettare e condividere il percorso terapeutico proposto dal terapeuta, dall’altra gestirsi in autonomia, con responsabilità, nel proprio processo di cura.


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Solo apparentemente le persone centrate sul bisogno credono di ricevere più di quello che danno, mentre la rinuncia alla propria forza e l’assoggettarsi alla complicità sono di fatto il prezzo che pagano fisicamente. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: un corpo minuto e privo di potenza, tensione nervosa (energia trattenuta all’interno), postura ‘concava’, respiro corto. Si tratta in generale di un rifiuto di ‘riempimento’, che accrescerebbe la potenza Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: bronchiti, malattie metaboliche (diabete), pressione bassa, malattie legate all’indebolimento (anemie, astenia, anoressia), sclerosi multipla , fino all’handicap da incidente (l’incidente che impedisce temporaneamente o definitivamente l’attività è in chi ha esasperato questa strategia di vita. La paresi o l’incidente che costringono a restare fermi a lungo, qualsiasi malattia che tenga in uno stato di necessità vanno così a soddisfare, al di là della propria volontà e consapevolezza, un bisogno psicologico di dipendenza. b. Strategia di vita fondata sul potere (chiude il centro delle emozioni) È centrata sulla responsabilità e l’esercizio di potere. L’individuo si corazza dal proprio nucleo interno di emozioni e sentimenti e dal piacere in contrasto con l’esercizio del potere (es. un bambino nato in un contesto famigliare di persone deboli e incapaci verrà incoraggiato a sviluppare la propria autonomia, ad essere forte e ad assumersi presto responsabilità che spetterebbero agli adulti). Assume comportamenti manipolatori facendo leva sulla ricattabilità altrui, pertanto ricerca la vulnerabilità negli altri. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: torace espanso, cavità addominale non mobile, tensione della schiena e degli altri inferiori, tutta l’energia (con il respiro, l’attenzione e la circolazione sanguigna) è concentrata nella parte superiore del corpo. Si presenta un ispessimento della parte esterna del corpo (pelosa, muscolosa) che funge da corazza del proprio nucleo interno fonte di emozioni, sentimenti e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: asma, enfisema (legate al torca in stato di inspirazione), gastrite, ulcera, pressione alta. c. Strategia di vita fondata sulla negazione del bisogno (chiude il centro degli istinti e dei bisogni) È centrata sull’autonomia: contare su se stessi è considerato più importante della capacità di cooperare, reagisce in senso opposto al bisogno di appoggiarsi agli altri e suscita negli altri la sensazione di invadere i suoi spazi, di non aver bisogno di loro (falsa autonomia). È tipico di personaggi come il ‘navigatore solitario o alpinista individuale’ Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo tonico e atletico, ben integrato, tensione e difficoltà ad abbandonarsi (anche quando qualcuno se ne prende cura) Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: lesioni traumatiche, debolezza delle caviglie, malattie improvvise, sindrome di affaticamento cronico. d. Strategia di vita fondata sulla resistenza (chiude il centro degli istinti, delle emozioni => del piacere) È centrata sulla frustrazione. A questi soggetti ‘capita’ che qualcosa impedisce di concludere ciò che si è iniziato controvoglia e si mettono in situazioni in cui vengono spinti a fare qualcosa per poi fare esattamente l’opposto. Sono soggetti capaci di sostenere grandi sacrifici. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo pesante (gambe robuste, bacino largo, piedi callosi, scheletro massiccio), andatura e modalità d’azione priva di eccitazione, leggerezza e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: e. Strategia di vita fondata sul distacco (chiude il centro delle emozioni e della razionalità =>il senso di responsabilità) È centrato sull’autoesclusione. Questi soggetti hanno bisogno di non entrare in relazione agli altri e di evitare la responsabilità di esserci. Con il suo atteggiamento comunica “fate come se non ci fossi” e pertanto rimane escluso, è come se sparisse Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo magro e piatto (non c’è spazio per le viscere, sensazioni emozioni e pulsioni), stato di tensione. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono simili a quelle orientate al bisogno. f. Strategia di vita fondata sulla seduzione (chiude il centro della razionalità, => della misura, del senso di realtà) È centrata sull’energia sessuale. Il soggetto carica le situazioni in modo da ottenere molta attenzione spesso di tipo sessuale, l’energia sessuale si manifesta in forme camuffate. Enfatizza le emozioni e assume comportamenti eccessivi per ottenere attenzione. La seduzione avviene per lo più inconsapevolmente. Se la seduzione è consapevole diventa manipolatoria. La depressione da mancanza di attenzione viene compensata con il tentativo di sedurre tutti, ma con paura delle conseguenze: se la seduzione ottiene risposta non riesce a reggerla. La seduzione si rivolge pertanto a persone impossibili o irraggiungibili, manca in questo tipo di personalità la funzione di orientamento rispetto ai propri bisogni (gira su se stesso e non sa dove andare), hanno un piano d’azione ‘rotatorio’. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita è: spalle larghe, seno prosperoso, occhi grandi e carichi, estremamente coinvolgenti e seduttivi Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: malattie che tendono a respingere gli altri (malattie della pelle: psoriasi, dermatiti…), problemi agli organi riproduttivi. g. Strategia di vita fondata sull’azione (chiude il centro delle sensazioni) È centrata sull’attività. Fare, andare, scappare, incapacità di fermarsi è la cifra di questi soggetti che non possono permettersi di sentire. Sono caratterizzati da uno stato di accelerazione, fretta, pressione ad arrivare al dunque, dalla richiesta di prestazione, dalla ricerca di un obiettivo dietro l’altro. È una situazione stressante dove non c’è tempo per l’integrazione dell’esperienza, per l’assorbimento del nutrimento, perché già incombe una nuova esperienza. È pure caratterizzata da un forte senso di competizione. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita è: postura organizzata sull’asse antero-posteriore (se li si tocca da dietro partono facilmente in avanti), piedi tonici e arcuati (come fossero su dei blocchi di partenza), pettinature che coprono i lati del viso e spesso uso di occhiali con campo visivo ristretto. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: problemi ai reni (organi che entrano in funzione nelle pause di riposo), pressione alta, ulcere, coliti, infortuni (che fanno saltare la strategia quando eccessiva). h. Strategia di vita fondata sul mimetismo (chiude il centro delle emozioni) È centrata sulla condiscendenza. I soggetti che si avvalgono di questa strategia di vita fanno e sono esattamente come piace agli altri e come gli altri si aspettano che siano. Sono persone gentili, fini, educate, cooperative, disponibili, molto vicini all’immagine ideale di sé. Rinunciano alle proprie emozioni, sanno intuitivamente cogliere i bisogni degli altri e che cosa gli altri si aspettano e vi si adattano. Le caratteristiche fisiche sono simili a quelle di chi basa la propria strategia di vita sul potere ma con una qualità più morbida e plastica.
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Solo apparentemente le persone centrate sul bisogno credono di ricevere più di quello che danno, mentre la rinuncia alla propria forza e l’assoggettarsi alla complicità sono di fatto il prezzo che pagano fisicamente. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: un corpo minuto e privo di potenza, tensione nervosa (energia trattenuta all’interno), postura ‘concava’, respiro corto. Si tratta in generale di un rifiuto di ‘riempimento’, che accrescerebbe la potenza Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: bronchiti, malattie metaboliche (diabete), pressione bassa, malattie legate all’indebolimento (anemie, astenia, anoressia), sclerosi multipla , fino all’handicap da incidente (l’incidente che impedisce temporaneamente o definitivamente l’attività è in chi ha esasperato questa strategia di vita. 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Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: torace espanso, cavità addominale non mobile, tensione della schiena e degli altri inferiori, tutta l’energia (con il respiro, l’attenzione e la circolazione sanguigna) è concentrata nella parte superiore del corpo. Si presenta un ispessimento della parte esterna del corpo (pelosa, muscolosa) che funge da corazza del proprio nucleo interno fonte di emozioni, sentimenti e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: asma, enfisema (legate al torca in stato di inspirazione), gastrite, ulcera, pressione alta. c. Strategia di vita fondata sulla negazione del bisogno (chiude il centro degli istinti e dei bisogni) È centrata sull’autonomia: contare su se stessi è considerato più importante della capacità di cooperare, reagisce in senso opposto al bisogno di appoggiarsi agli altri e suscita negli altri la sensazione di invadere i suoi spazi, di non aver bisogno di loro (falsa autonomia). È tipico di personaggi come il ‘navigatore solitario o alpinista individuale’ Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo tonico e atletico, ben integrato, tensione e difficoltà ad abbandonarsi (anche quando qualcuno se ne prende cura) Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: lesioni traumatiche, debolezza delle caviglie, malattie improvvise, sindrome di affaticamento cronico. d. Strategia di vita fondata sulla resistenza (chiude il centro degli istinti, delle emozioni => del piacere) È centrata sulla frustrazione. A questi soggetti ‘capita’ che qualcosa impedisce di concludere ciò che si è iniziato controvoglia e si mettono in situazioni in cui vengono spinti a fare qualcosa per poi fare esattamente l’opposto. Sono soggetti capaci di sostenere grandi sacrifici. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo pesante (gambe robuste, bacino largo, piedi callosi, scheletro massiccio), andatura e modalità d’azione priva di eccitazione, leggerezza e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: e. Strategia di vita fondata sul distacco (chiude il centro delle emozioni e della razionalità =>il senso di responsabilità) È centrato sull’autoesclusione. Questi soggetti hanno bisogno di non entrare in relazione agli altri e di evitare la responsabilità di esserci. Con il suo atteggiamento comunica “fate come se non ci fossi” e pertanto rimane escluso, è come se sparisse Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo magro e piatto (non c’è spazio per le viscere, sensazioni emozioni e pulsioni), stato di tensione. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono simili a quelle orientate al bisogno. f. Strategia di vita fondata sulla seduzione (chiude il centro della razionalità, => della misura, del senso di realtà) È centrata sull’energia sessuale. Il soggetto carica le situazioni in modo da ottenere molta attenzione spesso di tipo sessuale, l’energia sessuale si manifesta in forme camuffate. Enfatizza le emozioni e assume comportamenti eccessivi per ottenere attenzione. La seduzione avviene per lo più inconsapevolmente. Se la seduzione è consapevole diventa manipolatoria. 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Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: problemi ai reni (organi che entrano in funzione nelle pause di riposo), pressione alta, ulcere, coliti, infortuni (che fanno saltare la strategia quando eccessiva). h. Strategia di vita fondata sul mimetismo (chiude il centro delle emozioni) È centrata sulla condiscendenza. I soggetti che si avvalgono di questa strategia di vita fanno e sono esattamente come piace agli altri e come gli altri si aspettano che siano. Sono persone gentili, fini, educate, cooperative, disponibili, molto vicini all’immagine ideale di sé. Rinunciano alle proprie emozioni, sanno intuitivamente cogliere i bisogni degli altri e che cosa gli altri si aspettano e vi si adattano. Le caratteristiche fisiche sono simili a quelle di chi basa la propria strategia di vita sul potere ma con una qualità più morbida e plastica.
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Solo apparentemente le persone centrate sul bisogno credono di ricevere più di quello che danno, mentre la rinuncia alla propria forza e l’assoggettarsi alla complicità sono di fatto il prezzo che pagano fisicamente. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: un corpo minuto e privo di potenza, tensione nervosa (energia trattenuta all’interno), postura ‘concava’, respiro corto. Si tratta in generale di un rifiuto di ‘riempimento’, che accrescerebbe la potenza Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: bronchiti, malattie metaboliche (diabete), pressione bassa, malattie legate all’indebolimento (anemie, astenia, anoressia), sclerosi multipla , fino all’handicap da incidente (l’incidente che impedisce temporaneamente o definitivamente l’attività è in chi ha esasperato questa strategia di vita. 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Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: torace espanso, cavità addominale non mobile, tensione della schiena e degli altri inferiori, tutta l’energia (con il respiro, l’attenzione e la circolazione sanguigna) è concentrata nella parte superiore del corpo. Si presenta un ispessimento della parte esterna del corpo (pelosa, muscolosa) che funge da corazza del proprio nucleo interno fonte di emozioni, sentimenti e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: asma, enfisema (legate al torca in stato di inspirazione), gastrite, ulcera, pressione alta. c. Strategia di vita fondata sulla negazione del bisogno (chiude il centro degli istinti e dei bisogni) È centrata sull’autonomia: contare su se stessi è considerato più importante della capacità di cooperare, reagisce in senso opposto al bisogno di appoggiarsi agli altri e suscita negli altri la sensazione di invadere i suoi spazi, di non aver bisogno di loro (falsa autonomia). È tipico di personaggi come il ‘navigatore solitario o alpinista individuale’ Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo tonico e atletico, ben integrato, tensione e difficoltà ad abbandonarsi (anche quando qualcuno se ne prende cura) Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: lesioni traumatiche, debolezza delle caviglie, malattie improvvise, sindrome di affaticamento cronico. d. Strategia di vita fondata sulla resistenza (chiude il centro degli istinti, delle emozioni => del piacere) È centrata sulla frustrazione. A questi soggetti ‘capita’ che qualcosa impedisce di concludere ciò che si è iniziato controvoglia e si mettono in situazioni in cui vengono spinti a fare qualcosa per poi fare esattamente l’opposto. Sono soggetti capaci di sostenere grandi sacrifici. Le caratteristiche fisiche che derivano da questa strategia di vita sono: corpo pesante (gambe robuste, bacino largo, piedi callosi, scheletro massiccio), andatura e modalità d’azione priva di eccitazione, leggerezza e piacere. Le malattie che derivano da una eccessiva e/o prolungata polarizzazione su questa strategia di vita sono: e. Strategia di vita fondata sul distacco (chiude il centro delle emozioni e della razionalità =>il senso di responsabilità) È centrato sull’autoesclusione. Questi soggetti hanno bisogno di non entrare in relazione agli altri e di evitare la responsabilità di esserci. 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